Ho scritto la mia riflessione di fine anno, ancora una volta l'ho sentito come una sorta di dovere dettato da non so che, ma che comunque in qualche modo aiuta. Bhe, la terrò li tra i miei scritti ed appunti, sparsi un po’ dappertutto.
Ho appena letto una intervista a Maurizio Lombardi che mi ha ispirato, il mio augurio voglio farlo così, con una riflessione a prima vista semplice ma sempre molto difficile da attuare.
Buon Anno!
Nel 2008 partecipai per la prima volta come espositore a Motor Bike Expo, evento che in pochissimi anni si è trasformato davvero nell'appuntamento più importante a livello internazionale in fatto di Custom&Co.
Nel corso degli anni ho partecipato diverse volte con i miei mobili Kustom oppure come partner di grandi costruttori di motociclette speciali, in primis del caro amico Samu di AbnormalCycles con diversi interventi di ebanisteria Kustom, calcando con puro orgoglio artigiano palchi importanti.
Il 17/01 aprirà l'11° edizione di Motor Bike Expo e ancora una volta non mancherò, con grande emozione anzi con una grande novità: il giorno 18/01 in Sala Puccini del quartiere fieristico di Verona sarà proiettato "Festa Bikers il Docufilm", lungometraggio che ho ideato e realizzato con i giovani Joao Lucas Baccaro e Mattia Cesaria per raccontare le vicende dell'Associazione Bikers Cologno al Serio.
Di seguito il comunicato dell'Ufficio Stampa di Motor Bike Expo.
Ci si vede a Verona!
Festa Bikers, il Docufilm
Ogni anno richiamano 50.000 visitatori e 4.500 moto, hanno già devoluto in beneficienza oltre 410.000 Euro. Ora la loro passione per la moto ed il loro impegno nella solidarietà sono anche un film. Parliamo dell’Associazione Bikers Cologno al Serio (BG) che da ventUNO anni, ad agosto, organizza “Festa Bikers”, motoraduno a scopo benefico: il ricavato netto della manifestazione viene infatti destinato a chi ha più bisogno.
Motor Bike Expo 2019 ospiterà la presentazione di "Festa Bikers, il Docufilm", progetto ideato e diretto da Davide Aresi. L’opera nasce dalla voglia di raccontare non l'evento in sé ma le persone che contribuiscono a renderlo tale e le loro personali storie.
Appare così un percorso di associazionismo no profit lungo venti anni, costruito da un gruppo di Bikers che in questo cammino coinvolge centinaia di volontari; ogni anno queste persone (circa 300) dedicano il loro tempo ed il loro operato alla buona riuscita dell'evento stesso.
Volontari, imprenditori locali, kustomizer di fama internazionale che da anni supportano e “vivono” l'evento intrecciano nel lungometraggio le loro testimonianze con quelle dei membri dell'associazione.
L’intento di Aresi è raccontare questo percorso, costruito da uomini e donne bikers legati da un profondo ideale e da una forte passione per le motociclette per far si che altri volontari possano unirsi (divertendosi) al progetto per supportare l’operato di Festa Bikers.
Questo quadro ha sempre fatto parte della mia vita, lo ricordo da sempre.
L’avrò osservato centinaia di volte, attraversando la galleria che porta al nostro laboratorio.
Faceva parte della collezione privata di mio padre, opera importante nel significato ma anche nelle misure (cm 260x135), realizzata a cavallo del 1975 e 1977.
Ricordo anche chiaramente la sua espressione riflessiva ma serena nel momento in cui gli chiedevo cosa l’avesse ispirato nel realizzarlo ma soprattutto la sua interpretazione in merito. E chi conosce Mario Aresi conosce anche questo suo lato ermetico-eclettico, pertanto anche le sue esposizioni verbali vanno interpretate a loro volta. Ma questa è una altra storia.
Ricordo inoltre anche i suoi decisi no di fronte alle richieste di alcuni clienti che in diverse occasioni manifestarono interesse nell’acquisto di questo quadro.
Ora ripensandoci, mi vien da sorridere. Sembra quasi che sapesse da sempre quale sarebbe stato il suo destino, magari non conoscendo l’esatto posto in cui sarebbe stato ricollocato ma sicuramente il grande significato dello stesso.
L’animo dell’artista è imprevedibile, la sua coerenza sempre esemplare e quando il desiderio e l’idea si manifestano nulla lo può fermare.
Non nascondo che ora ha una serenità in volto davvero visibile ed in un certo modo lo vedo anche appagato e di questo ne sono felice.
”Portatore di pace“ è da ieri 21/12/2018 nel reparto di Ematologia Oncologica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dono di Mario Aresi all’operato dei medici che ogni giorno operano in questa struttura.
Di seguito il significato dell’opera:
PORTATORE DI PACE
Durante la mia esperienza di artista ho sempre subito il fascino e tratto ispirazione dal lavoro dell’Uomo, sia in campo umanistico sia in campo medico che di ricerca. Nel corso degli anni ho dedicato diversi miei soggetti ed interpretazioni a queste applicazioni, mai dimenticando il significato più alto dato della Vita e della ricerca interiore che ogni essere umano è tenuto ad affrontare, prima o poi.
Ricerca che sia medica, scientifica o spirituale è sempre viaggio.
Questi viaggi, nei miei quadri, sono sempre accompagnati da un sole rosso che indica la Vita e l’amore che bisogna perseguire, per il proprio lavoro, per la persona che ci accompagnerà in questo viaggio ma soprattutto per la Vita stessa.
Ho realizzato “Portatore di Pace” negli anni a cavallo tra il 1975 ed il 1977.
Un personaggio solitario che attraversa una pianura deserta, scalzo ma dall’incedere sicuro e sereno in volto. Nel suo percorso si trova diviso da una scacchiera con missili pronti al lancio da una parte, mentre dall’altra un gruppo di figure che incarnano saggi, pensatori, politici, filosofi alla ricerca della soluzione a quello che potrebbe essere un nuovo conflitto mondiale. Un gruppo di uomini potenti, coperti da tuniche, con strumenti del sapere alla mano ma visti di spalle, quasi come vogliano nascondersi al futuro.
Il Portatore di Pace invece, forte dell’istinto e della sua fede, avanza sereno con alle spalle un sole che è sì velato ma che lascia intravedere il rosso prepotente della sua forza pura.
Sullo sfondo, oltre ad altri due pianeti, un omaggio all’Unicef, organo dell’Onu con il compito di tutelare i diritti di bambine e bambini di tutto il mondo, il Futuro appunto.
Mai come oggi viviamo una epoca difficile dove il Mondo e tutti i suoi abitanti sono entrati nelle nostre case, nel bene e nel male.
Una epoca che però ha davvero bisogno di Pace e sta solo a noi Uomini infonderla.
Questo è il mio pensiero, il mio tributo ottimista ed il mio testamento artistico per un Futuro migliore.
Questa mia opera , una tarsia lignea realizzata a mano, misura mt 2.50x1.30 ed è stata eseguita in esemplare unico e con diverse essenze lignee naturali, quali noce, radica di noce, piuma di mogano, bois de rose, radica di california, citronnie, bosso ed altre essenze esotiche.
Bergamo, 22/12/2018 Mario Aresi
A volte mi sorprendo a pensare a mio padre, mi chiedo cosa sognasse da giovane e se sogna ancora oggi. Malediro il momento in cui non potrò più chiederglielo di persona...oppure se mia madre si possa ritenere soddisfatta della vita che ha vissuto e che sta vivendo...paradossale e stupido di come certi pensieri si possano affidare al vuoto e non alle persone interessate.
Penso al vento caldo d’estate che ormai a quest’ora non soffia quasi più e al profumo di fieno appena tagliato nei campi, quello forte che quando sei in moto al tramonto ti convince a fermarti sul ciglio della strada per riempirti i polmoni e concedere alla tua mente, per pochi attimi, di perdersi libera nel rosso del sole.
Mattinata importante quella del 20/08/2018, siamo stati convocati in Regione Lombardia per l’ufficializzazione del Patrocinio dell'evento Festa Bikers dove collaboro da anni con grande entusiasmo!
Con noi Aurora Minetti in rappresentanza dell’ Associazione Cure Palliative Onlus, nostri grandi amici e partner. Un grande grazie da parte nostra all’Assessore Lara Magoni e al dott Giovanni Malanchini, Consigliere Segretario dell’ Ufficio di Presidenza di Regione per credere fortemente nell’operato di Festa Bikers! #21festabikers
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